Cosa suscita in noi questa situazione emergenziale di tipo socio-sanitario provocata dal Covid-19?
Non solo la paura di contrarre il virus, di essere veicolo di contagio per altri, di preoccuparsi per i nostri cari, ma anche la quarantena e le restrizioni di movimento decretate dal Governo, possono suscitare in noi un una grande quantità di emozioni, talvolta anche contrastanti tra loro: alcune volte possiamo sentirci in grado di farvi fronte, altre volte invece ci possiamo sentire sopraffatti. È la conoscenza di ciò che accade in termini emotivi e psicologici, sia in noi stessi sia negli altri, che può aiutarci a comprendere e affrontare al meglio questa situazione.
Di seguito, le emozioni più comuni che possono insorgere come conseguenza al Coronavirus e ciò che ne deriva in termini psico-sociali.
ANSIA. L’ansia emerge nel momento in cui la previsione della minaccia permane in modo costante e incontrollabile. Prenderò il virus? Potrò essere contagiato? Potrò contagiare gli altri? È però importante comprendere se lo stato che stiamo vivendo è di “ansia normale” o se stiamo parlando di ansia patologica. Quanto questi pensieri e queste preoccupazioni incidono sulla qualità della mia vita? Quanto sono persistenti? Intaccano il mio modo di dormire? Sento il mio corpo in modo differente dal solito? Sono più teso e irritabile del solito? Noto difficoltà a concentrarmi? In questi casi viene consigliato di richiedere una consulenza da un professionista in grado di valutare l’effettivo stato di salute.
PAURA. La paura è un emozioni primaria ed è fondamentale per la nostra sopravvivenza. Ha sempre un oggetto determinato, chiaro e tangibile; ad esempio se vedo una un cane che mi corre incontro ringhiando, cambio strada, proprio perchè ho paura del cane e sono preoccupata per la mia incolumità. È necessario provare una giusta dosa di paura perchè solo così possiamo adottare le cautele necessarie alla nostra e altrui protezione. Nel momento in cui però questo stato di allerta prende il sopravvento rischiamo di andare incontro a comportamenti controproducenti, disorganizzati e pericolosi. Un esempio ne è “l’assalto ai supermercati”: questo comportamento si può definire irrazionale ed illogico proprio perchè contrario alle precauzioni fornite dalle linee guida ufficiali: “evitare assembramenti e luoghi affollati”.
ANGOSCIA. Riprendendo le parole di Umberto Galimberti “nel caso del Coronavirus non possiamo parlare di paura perchè il Coronavirus non è un oggetto determinato; non sappiamo da dove viene, chi ce lo può attaccare? chiunque può attaccarcelo. E’ quindi è un qualcosa di indeterminato. E quando abbiamo a che fare con la dimensione indeterminata, la paura non funziona più, non esiste più, esiste l’angoscia. Un’angoscia caratterizzata dal fatto che non c’è un oggetto di cui avere paura, non si sa dove viene il Coronavirus, cosa si può fare, cosa di deve fare”.
Questo stato emotivo può in alcuni casi lasciar spazio all’IPOCONDRIA, intesa come la tendenza a un’eccessiva preoccupazione per il proprio stato di salute, dove ogni minimo sintomo come un segnale inequivocabile di infezione da Coronavirus.
COLPA. Di chi è la colpa? Incolpare qualcuno è un meccanismo naturale dell’essere umano perchè se c’è un colpevole allora c’è anche qualcuno da punire. Identificare un colpevole infatti ci permette di tornare a percepire un certo livello di controllo sul cosa fare e cosa pensare, sensazione controllo che in questa situazioni sfugge di mano. Attenzione però perchè puntare il dito contro qualcuno si configurerebbe come un comportamento che nell’immediato può far sentire un po’ meglio, ma risulterebbe essere dannoso nel lungo periodo perchè, tra le altre cose, è stato dimostrato come l’eccesso di emozioni negative sia in grado di indebolire il nostro sistema immunitario.
RABBIA. Emozione che nasce dalla frustrazione del non poter fare quello che si vorrebbe; inoltre non potendola rivolgere contro nessuno, è ancora più difficile viverla e accettarla nel modo migliore. La rabbia può scaturire anche in quelle persone che fanno fatica a tollerare l’incertezza: non avere certezze, non sapere, non riuscire a fare previsioni può scatenare episodi esplosivi di rabbia, così come però d’altro canto, facilitare l’accesso della RASSEGNAZIONE.
È normale provare tutte queste emozioni, è legittimo sentirsi impauriti, stressati, arrabbiati, annoiati e soli. La cosa importante è saper valutare quale e quanto impatto hanno su di noi, sulla nostra vita e sulle nostre relazioni. Se ti senti in difficoltà, se a volte ti percepisci sopraffatto dalle tue emozioni, parlarne con un esperto.